Agricoltura: ipotesi per la coesione sociale e lo sviluppo territoriale

Una funzione da usare come un’opportunità, diretta e indiretta. Nella fusione Intesa San Paolo-Ubi a Pavia si dovrebbe insediare l’ufficio che esaminerà gli investimenti nel settore primario del più importante istituto bancario italiano. E’ una possibilità che la città deve cogliere per rinforzare e innovare una delle storiche vocazioni di tutta la provincia e del territorio vasto in cui è inserita.
Nei mesi scorsi a Giussago il Neoruralehub ha siglato con l’incubatore di imprese Comonext, di proprietà della Camera di Commercio Como-Lecco, un accordo per realizzarne un campus dedicato alle nuove aziende innovative del settore agroalimentare.
Nella campagna per l’elezione del nuovo rettore dell’Università l’anno scorso era stato proposto di istituire il dipartimento di Agraria, tra i corsi di laurea con maggiore crescita da vent’anni e con nuove specializzazioni dovute all’evoluzione del settore primario.
Il Comune di Pavia ha oltre ventidue ettari di proprietà, anche nel Parco del Ticino, oltre a ospitare una serie di aziende private. I terreni pubblici potrebbero essere usati per progetti di agricoltura sociale didattica, anche per adulti, in collaborazione con aziende, associazioni agricole, ambientaliste e non profit. La riscoperta della cultura delle colture urbane e periurbane come elemento di paesaggio, sovranità e sicurezza alimentare, e coesione sociale è uno dei lasciti immateriali di Expo 2015, è presente nelle strategie della Fao, oltre a essere ormai diffusa in numerose città in tutto il mondo.
Il Pavese è terra di riso e vino, ma anche di verdure, frutta, formaggi e salumi, l’enoturismo, insieme a quello culturale, dei cammini e ciclistico sono in crescita, possono essere supportati per accelerare e innovare questi percorsi che spesso si intersecano anche indirettamente.
Pensiamo che il Comune possa promuovere una serie di azioni, a partire dal proprio patrimonio e dalla sua valorizzazione, anche attraverso una progettualità in collaborazione con le altre istituzioni e i privati attivi nel settore per la partecipazione ai bandi di settore.
Crediamo che l’amministrazione possa farsi anche promotore di un confronto tra tutti gli attori pubblici e privati per avviare una stagione di collaborazioni, ancora più importante nell’era Covid 19.